domenica 18 aprile 2010
Cartoons on the bay
Siamo tornati stanotte da Cartoons on the Bay, 14ma edizione del festival internazionale dedicato all'animazione. Quest'anno si è tenuto nella città di Rapallo, nel Levante ligure, alla quale ho fatto ritorno dopo venticinque anni di assenza (sic!) solo per scoprire che dei miei ricordi non c'era più alcuna traccia. Noi abbiamo scelto la terza delle quattro giornate del festival, nelle quali la città ligure si è trasformata nel polo di attrazione per autori e produttori, appassionati di cartoon e alta dirigenza rai, bambini e freaks. Siamo arrivati all'ora di pranzo, perché la mattina le strade erano chiuse per Cartoons on the bike, gara ciclistica per professionisti e dilettanti.
La manifestazione si è svolta in vari posti che hanno coinvolto l'interà città. Walt Disney, fedele al suo "Pirati dei Caraibi", ha posizionato la propria esposizione nel castello di Rapallo, che è una splendida roccaforte costruita proprio contro i pirati (risale al XVII secolo, strano secolo barocco nel quale non si sapeva ancora bene come farsi fuori, se all'arma bianca o con quella da fuoco).
Nell'emiciclo del lungomare (Rapallo è posta in una baia naturale incantevole), sono spuntati i tendoni bianchi del Cartoons Village, che ospitavano le proiezioni in anteprima dei partecipanti al Pulcinella Award 2010, il premio annuale che premia i migliori lavori nel campo dell'animazione. I bambini si sono sollazzati anche con gli altri partner importanti della manifestazione: la Kinder con una collezione di sorprese suddivise per decadi, Geronimo Stilton e la sua voce topesca, infine un nutrito spiegamento della nostra Polizia nazionale che mostrava la sua Lamborghini bianca azzurra la quale, se poco c'entrava con la dimensione cartoons, deve essere piaciuta un sacco ai piccolini.
Altre proiezioni si sono tenute nell'Auditorium delle Clarisse, a dimostrazione che neppure il clero è indifferente al fascino dell'animazione.
Ma noi, che siamo due veri professional del settore (perlomeno Pablo lo è) ci siamo subito diretti all'Hotel Excelsior, un sei stelle Lusso posto a cavallo tra la baia di Rapallo e quella di Portofino, nel quale hanno avuto luogo le conferenze per gli addetti ai lavori.
Molto, molto interessante è stato il tema della giornata, ossia "Cross-media and animation", praticamente un nuovo concetto di marketing che consiste nel creare un mondo tutt'intorno al prodotto che desideri piazzare sul mercato, in modo che, contemporaneamente al cartoon, escano anche un videogioco, un libro, dei giocattoli, un sito, dei libri e quant'altro. Un po' quello che è stato fatto con I pirati dei Caraibi, che sono ricchissimi di contenuti extra e multimediali. Ritorna la visione geniale di Italo Calvino il quale, già nella prima metà degli anni '80, aveva individuato le sei (poi per cause di forza maggiore - è morto prima di completare la sesta - ridotte a cinque) parole chiave per il prossimo millennio: leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità, molteplicità. E se la sesta fosse proprio multimedialità?
L'evento più atteso dell'intera manifestazione è stata la conferenza coi massimi vertici della Rai, a partire dal presidente Paolo Garimberti, dai vice presidenti Antonio Marano e Gianfranco Comanducci, dal presidente di Rai Trade (distributore in Italia e all'estero dei diritti di tutta la produzione Rai) Renato Parancandolo, e da svariati altri direttori. Interessanti due interventi: quello di Roberto Giacobbo che è uscito da Voyager e si è materializzato in sala per mostrare Ragazzi c'è Voyager, un breve programma della domenica mattina dedicato a rispondere alle domande dei bambini in modo creativo, ponendo la questione direttamente all'esperto del caso oppure affidandola a personaggi del mondo del fumetto o del cartoon. Il responsabile dei canali tematici della digitale terrestre, Gianfranco Noferi, ha poi auspicato la nascita di una fiction per bambini, dichiarando che la Rai ha intenzione di dedicare un notevole sforzo di tempo e di denaro al potenziamento dei canali digitali tematici quali, ad esempio, Gulp e YoYo, il primo dedicato ai preadolescenti e il secondo ai bambini.
Due personaggi ci hanno colpito per la loro preparazione, e per l'umiltà con la quale si sono proposti al pubblico: il primo è Jeff Gomez, presidente e CEO (che ho scoperto voler significare Chief Executive Officer, praticamente il comandante in campo) della Starlight Runner Entertainment, avveniristica azienda newyorchese di prodotti e progetti transmediali, un colosso che ha risposto con gentilezza alle nostre domande e ci ha esortati a "never surrender". L'altro è Derrick de Kerkhove, direttore del MacLuhan Programme in Culture and Technology e professore di almeno cinque università dislocate in altrettanti paesi dei quali parla le lingue, con il risultato di esprimersi in un perfetto itagnolo pronunciato alla francese con tocchi di anglofonia. Ora, questo dio vivente della sociologia della comunicazione è rimasto a rispondere con pazienza agli sproloqui di un ricercatore il quale ha parlato mezz'ora senza che nessuno riuscisse a intendere che cosa volesse dire: succede quando della retorica afferri solamente la elocutio e ti dimentichi dell'inventio e della dispositio.
Passando ora al faceto, come tutte le grandi manifestazioni che si rispettino anche questa è stata circondata del necessario glamour: presenti in sala conferenze c'erano Maurizio Nichetti e Andrea Lucchetta. In questa occasione ho potuto notare che due Nichetti, uno sopra all'altro, avrebbero fatto un Lucchetta. Poi, i gadgets: appena entrati e registrati ci hanno dato una specie di collana multicolore da indossare: il nostro nome e la nostra qualifica scomparivano dietro un elefante di vetro che simboleggiava il nuovo programma per adolescenti della Disney, che narra le avventure di una ragazza indiana negli USA. Ci è stata data anche una bellissima borsa plasticosa coi manici rossi e un bel Pulcinella sul davanti: dentro depliant, il programma, il libro con tutti i prodotti presentati al premio e altre cose tipo i fazzolettini e le salviettine igienizzanti di Geronimo Stilton, la biro di Nickelodeon e quella della Melevisione (con la quale tutti ci siamo accecati perché abbiamo messo l'occhio in quello che consideravamo un visore e che invece era la luce del proiettore), l'acqua alla camomilla al sapore di fragola, portachiavi gommosi e un poster che ora è nella nostra cucina e ci sta tanto ma tanto bene. Ma ciò che ha scatenato vere e proprie corse al massacro sono state le mini confezioni di TicTac ai nuovi sapori esotici distribuite qui e là nelle varie sale: ho visto rispettabili professionisti riempirsi le mani, le tasche e le sportine con nonchalance invidiabile.
A conferenze concluse, i vips sono stati trasportati coi pulmini ai ristoranti, e noi siamo andati coi nostri piedini a farci una bella passeggiata sul lungomare illuminato dai lampioni. Dopo una pizza e un caffé, ci siamo persi nei caruggi riscoprendo con piacere che esistono ancora posti nei quali la gente si gode le serate, ciondolando nel centro, cenando fuori senza fretta e divertendosi, come quel tizio vestito da Batman che abbiamo incrociato mentre sfrecciava sul monopattino fumandosi una sigaretta.
Rapallo è stata una piacevole riscoperta: una cittadina che si è trasformata per accogliere un evento importante e divertente, che ha vestito negozi e ristoranti con lo stile dei personaggi dei fumetti (la nostra pizzeria era dedicata Tex e tutti i camerieri erano cow-boys) e che ha illuminato le sue bellezze per affascinare gli stranieri (e gli italiani). In quanto a Cartoons on the Bay, temo che sia nata una passione: spero che l'anno prossimo non la facciano troppo lontano perché vorrei assolutamente ritornare!
Iscriviti a:
Post (Atom)