lunedì 2 marzo 2009
la cognizione del dolore
Oggi, come ogni lunedì, dentista. Una infinita serie di otturazioni, estirpazioni, sbiancamenti, raddrizzamenti, allargamenti e speriamo che almeno la lingua me la lascino al suo posto o non me la ritrovi un giorno che penzola da un orecchio.
Entro nella sala d'aspetto che sembra quella di una beauty farm e litigo, come ogni volta, con la macchinetta distributrice automatica dei soprascarpe di plastica. L'assistente di poltrona, figona number one con un sorriso innaturalmente fluorescente, mi trilla di accomodarmi. Io, che di trillante non ho più manco il telefono, striscio sulla passerella antibatterica pensando ai casi della vita.
La poltrona. Mi siedo, mi ci sdraio, e mezza m'abbiocco.
"Come va?" arriva lui, abbronzato, senza nemmeno una ruga, rilassato e col solito sorriso Durban's.
"Bene" dico io, già in guardia
"Sei stanca?" (è un modo carino per dirmi che ho le occhiaie e sono un po' sbattutella. Grazie)
"Un po'. é lunedì" (e che c'entra? Io ho sempre la stessa faccia, anzi, può solo peggiorare)
"Ma tu a che ora smetti di lavorare?" Mi chiede mentre armeggia con il computer per vedere che cosa devo fare
"Alle quattro e mezza"
"E che cosa vuoi di più dalla vita?" e ride.
Al che io apro gli occhi, esco definitivamente dal torpore e gli rispondo "Vuoi fare cambio di stipendio?"
Fine della conversazione.
Arriva l'assistente di poltrona figona number two, mi guardano entrambi in bocca, al che lui dice una frase raggelante:
"Vuoi l'anestesia?"
Se me lo chiede vuol dire che stavolta farà male, penso io.
"No, se non è necessario" rispondo io
"Ok"
Appena accende il trapano, capisco che è troppo tardi per tornare indietro.
A un cenno, senza parlare, in due mi spalancano la bocca come fa un domatore con le fauci di un leone (la maledetta carie è bene in fondo) e giù di fresa.
Me cago en to'!!!! All'inizio niente più che un fastidio, poi porca miseria arriviamo al dunque, il tizio ravana sul nervo che è un piacere e allora comincio ad agitarmi.
"Stai ferma se no ti frullo (!) la guancia"
Al che io, immaginatevi la prospettiva, incomincio a gemere, ma siccome mi sta spruzzando acqua in bocca da una parte e me la sta aspirando dall'altra, riesco solo a gorgogliare un gggrrrrrllllllllbbbggrrrrlllll
"Allora questa anestesia la vuoi sì o no?" mi levano spruzzini e aspirini di bocca.
"NO!" Grido io manco fossi sul set di Garage Olimpo
"Come vuoi" me li rimettono e andante con brio.
Minchia, quando il gioco si fa duro, il dentista incomincia a divertirsi.
Riaccende il trapano, tra lui e la tipa mi aprono talmente la bocca che praticamente me la squadernano, e, come se non bastasse il fatto che mi usino come un tavolino per i ferri del mestiere, per tenermi ferma l'animale mi piazza pure un gomito sullo sterno.
GGGGRRRRRRRRLLLLLHHHGGGRRRRRLLLLLMMFFFRGGGGLLLLLL
I gorgoglii si sprecano. A questo punto, per tentare di distrarmi, penso bene di immaginarmi la scena. Penso che sono un Snorky, vivo nel fondo del mare, che bello essere uno Snorky trullallà, e mi metto a ridere, sempre facendo le bolle.
gggghhhlllbbbllllgghghhh
"Ecco, adesso comincia a ridere" dice il carnefice.
"Si vede che è contenta" dice la figona che, come quasi tutte le appartenenti alla categoria, ha la profondità di pensiero di un tacchino.
Oppure si vede che sono alla frutta, penso io, ma non lo riesco a esprimere se non alla solita maniera.
Ad un certo punto arrivo veramente al non plus ultra.
GGGGGGGGGGHHHHHLLLLLLLLLLLLFFRRRFFGGLLLLLLLLLL!!!!!!!!!!
Mentre soffro inarcandomi come se mi avessero scaricato corrente in corpo per rianimarmi, lui tira via il trapano di corsa prima di trasformarmi in Scarface.
"Che c'è!" mi dice togliendomi di bocca tubi tubetti e un quintale di ferraglia
"TI TIRO UN PUGNO!!!!" riesco a dire con una voce che sembro Linda Blair ne l'Esorcista, prima di venire ributtata di nuovo sulla poltrona.
A questo punto le mani che mi tengono inchiodata sono quelle della tipa, mentre lui finisce il suo sterminio di carie, dente, e quant'altro.
"Abbiamo quasi finito!" mi dice lei con un sorriso.
Perché quasi?, penso io, ma anche lì loro approfittano del fatto che non possa parlare per fare qualcosa che assomiglia a una tortura cinese: per fare attaccare bene l'otturazione la tipa mi afferra la lingua con la pinza e me la tira tutta di lato, una roba abominevole!!!
Non ti immaginare, resta seria sennò è finita, non ti immaginare...eh eh eh AHA HA HA HA AH AHA HA HA AH!!!!
"Ancora ridi? Ma che hai da ridere?"
Niente, è che sono a testa in giù, che te c'hai la mania di lavorare col paziente cappottato, e un po' di sangue alla testa, oltre a farmi sentire più distintamente il dolore fisico, ha anche altri effetti collaterali, che vuoi che ti dica...
La tortura è finita. Almeno la prima parte. Perché questo scempio mò lo devo pure pagare.
"Arrivederci a lunedì prossimo" mi dice la figona number one mentre incassa i miei duecento euro. Il suo sorriso risplende quasi, mentre li conta.
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