sabato 10 gennaio 2009
In vain have I struggled...
...it will not do. You must allow me to tell you how ardently I admire and love you.
ecco, è successo. complice la nevicata di mercoledì e cinque giorni di vacanze forzate, mi sono attaccata a you tube e mi sono sparata una ventiquattr'ore quasi non-stop di pride and prejudice
ho iniziato ieri mattina: a radio popolare stavano parlando di una nuova serie della tv inglese "Lost in Austen" - vado su youtube e... c'è evidentemente molta gente fissata al mondo, l'hanno caricata interamente!
la storia è geniale: c'è la tipica isterica inglese contemporanea che, quando il mondo l'affanna, non si fa una canna come recita l'adagio ma si attacca a Pride and prejudice. la capisco, l'ho fatto anch'io quando ero depre, ma poi, guardandomi intorno il mio appartamento mi sembrava una topaia, il mio ragazzo molto poco gentleman e il panorama del sud-ovest milanese così diverso dalla campagna inglese... comunque, una volta, mentre è immersa nella lettura, sente un rumore dal bagno, si avvicina con cautela e chi ti trova in piedi nella vasca, tra i collant e la biancheria stesa ad asciugare? nientemeno che miss elizabeth bennet, l'eroina del libro.
ora, non vi sto a tediare sui dettagli, ma succede che le due tipe, tramite un passaggio segreto spazio-temporale, si scambiano di posto: Elizabeth rimane nel XXI secolo e la nostra isterica (che si chiama Amanda) se ne va nel XVIII. Beh, che dire, nonostante l'assurdità della cosa, e la faccia non proprio femminile della protagonista (Amanda, non quell'altra) e un improbabile taglio di capelli che si ostina a mantenere anacronisticamente tale per tutta la durata della serie, non sono riuscita a staccarmene e me la sono vista tutta (in realtà non è gran cosa, sono soltanto tre ore).
e poi, dopo avere dedicato l'intero pomeriggio ad altre amene attività di tipo carpentieristico, la sera eccomi di nuovo con jane austen. preparo la postazione (divano, cuscini, copertina), scaldo la cena, metto sotto carica il computer: stanotte mi aspetta LA BESTIA: sei ore, e ripeto SEI ORE di serie dalle BBC del 1995, quella bbona, con attrici che sembrano veramente donne dell'Inghilterra del XVIII secolo e con un Mr Darcy da far accapponare la pelle: Colin Firth!
che dire? ho dovuto interrompermi alle quattro del mattino perché incominciavo a vedere una ragazza ricciuta vestite in stile impero scivolare silenziosa per il corridoio, e, considerando che ora vivo da sola, mi è sembrato un segnale inequivocabile del fatto che dovessi prendermi una pausa. Ho spento la luce e, prima di addormentarmi, ho dovuto richiamarla all'ordine perché, con i suoi "Indeed sir", non mi faceva dormire. Lei mi ha guardato beffarda, e si è volatilizzata...
stamattina sveglia all'alba (delle undici), yoga di rito e nessuna traccia della fantasma. Bene. Ho bruciato le due ore che rimanevano mentre facevo colazione.
che dire?
che dopo aver visto LA BESTIA nessun altro rimake può reggergli il confronto, men che meno orribili riedizioni nelle quali il geniale testo della Austen è stravolto, attualizzato e (orrore!) para-americanizzato aaarrrgghhhh!
che purtroppo non esistono i Mr Darcy e le Elizabeth Bennet, o perlomeno non più, e che è una pena vedere in che cosa i loro discendenti si sono trasformati (d'altronde noi saremmo gli eredi degli antichi romani... puah!)
che ho bisogno di fare una bella passeggiata nella brughiera per non sentirmi terribilmente depressa paragonando la loro vita alla mia, ma che, in assenza di essa, penso andrà più che bene il laghetto con le papere di Bucci
that's all for today...
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1 commento:
stasera, mentre citofonavo alla romi meditando sul fatto che i gentleman non esistono più, mi è successa una cosa bellissima.
un signore molto anziano è spuntato dal vialetto, ha aperto il cancello e, vedendomi lì fuori in piedì, ha accennato un saluto toccandosi la punta del cappello. per poco non gli faccio la riverenza.
mentre si allontanava, zoppicando leggermente, ho detto, a voce bassa: "Mr Darcy, I suppose".
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